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11/08/2021

Lutto nel mondo della musica, morto il maestro Gianluigi Gelmetti

Uno dei più grandi direttori d’orchestra italiani è venuto a mancare a Monte Carlo dove risiedeva. Aveva lavorato con il Coro Regionale ARCoPu per un quinquennio dal 2015 al 2019.

Con la morte di Gianluigi Gelmetti, scomparso oggi a 75 anni a Monte Carlo, si chiude un’epoca. E non è un’affermazione retorica. L’epoca dei direttori artigiani, quelli che il mestiere lo hanno imparato sul campo. Che hanno macinato chilometri e note, dirigendo nei grandi teatri e in provincia, affrontando un repertorio vastissimo, lirico e sinfonico, sempre ad alti livelli. L’epoca dei direttori capaci di insegnare e tramandare il mestiere. 

Perché Gelmetti si è formato con Franco Ferrara alla Chigiana, Accademia dove poi, per ben diciannove anni a partire dal 1997, è stato docente. Era malato di cuore Gelmetti, scomparso a Monte Carlo, dove dal 2012 al 2016 è stato direttore musicale ed artistico dell'Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo. L’annuncio dei familiari è stato rilanciato dal Teatro dell’Opera di Roma che Gelmetti ha guidato per dieci anni dal 2000 al 2009. La prima volta sul podio del musicista, nato a Roma l’11 settembre 1945, fu a sedici anni, quando era allievo di Sergiu Celibidache. Ferrara, Celibidache e poi i corsi di Hans Swarowsky a Vienna formano il carattere musicale di Gelmetti per il quale si aprono le porte dei grandi teatri e delle sale da concerto di tutto il mondo dopo il debutto con i Berliner Philharmoniker. Le grandi orchestre e gli incarichi alla guida di molte istituzioni musicali. Gelmetti, accademico di Santa Cecilia, è stato direttore principale dell’Orchestra sinfonica della Radio di Stoccarda dal 1989 al 1998, direttore principale e artistico della Sydney symphony Orchestra dal 2004 al 2008. Un repertorio vastissimo, dal barocco alla musica contemporanea. Un’attenzione particolare per Rossini e le presenze in cartellone al Rof di Pesaro dove nel 1995 ha diretto uno storico Guglielmo Tell con la regia di Pier Luigi Pizzi. Molte le prime in tempi moderni di opere dimenticate dirette da Gelmetti, analitico e appassionato nel suo lavoro con le orchestre: il Démophon di Luigi Cherubini e Les Danaïdes di Antonio Salieri, la Marie Victoire di Ottorino Respighi e Sakuntala Opera di Franco Alfano che Gelmetti diresse nel 2006 all’Opera di Roma, curando anche la regia dello spettacolo.

Dal 2015 il maestro Gelmetti ha legato poi la sua esperienza ad ARCoPu e, in particolare, al Coro Regionale ARCoPu iniziando un quinquennio speciale in cui la compagine corale si è confrontata con le grandi pagine sacre degli operisti italiani. E così nel 2015 viene allestita la monumentale Messa da Requiem di Giuseppe Verdi che inaugura il Mysterium Festival di Taranto con la sua puntuale direzione; nel 2016 è la volta dello Stabat Mater di Gioacchino Rossini; nel 2017 il Requiem Op. 73 di Gaetano Donizetti; nel 2018 la Petite Messe Solemnelle di Gioacchino Rossini nella versione per grande orchestra e, nel 2019, viene allestita nuovamente la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi sempre con la sua direzione.

Lo ricorda Pierfranco Semeraro, presidente di ARCoPu: "Ricorderò il maestro Gianluigi Gelmetti per la passione, il garbo e la professionalità che ha sempre mostrato durante i nostri progetti. Abbiamo lavorato insieme con ARCoPu e con l’Orchestra della Magna Grecia per 5 anni, dal 2015 sino al 2019, allestendo capolavori immortali e il rispetto da lui mostrato nei confronti dei coristi pugliesi, del Coro Regionale ARCoPu, così come degli orchestrali resterà un insegnamento anche per le giovani generazioni di direttori: il rispetto non conosce differenze che tu diriga a Berlino, a Tokyo, a Montecarlo, a Sidney così come a Taranto. Che la terra ti sia lieve Maestro"

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